Cerco di dipingere con le parole le emozioni.

giovedì 1 ottobre 2009

Il Delirio d'onnipotenza

Vi racconto una storia' tratta dalla mia immaginazione che putroppo non si discosta moltissimo dalla realtà :/

Una volta Dio parlò ad uno dei suo tanti figli che era in Cielo lì con Lui e gli assegnò dei talenti. Questi talenti erano molteplici, ma quello che spiccava maggiormente tra tutti era la dote del carisma. Dio volle farlo vivere sulla terra e proferì che avrebbe avuto una vita diversa da molte altre persone. Il figlio venne fatto nascere in Italia negli anni 40. All'inizio il piccolo sembrava seguire la strada indicata dall'Altissimo, mostrava molta volontà di apprendere le cose giuste della vita. Già in adolescenza però le cose cambiarono. Iniziò a conoscere delle persone che in qualche modo lo convinsero a seguire una strada diversa da quella che stava percorrendo. Prima di questo incontro, il ragazzo era sereno ed aveva quell' umiltà che o faceva agire secondo criterio e gli permetteva di essere amato da poche persone, ma l'amore almeno era vero e sincero. Dopo l'incontro con costoro che lo convinsero subdolamente a vivere in maniera "migliore" la sua vita, gli stessi seduttori mostrarono con semplicità una strada alternativa, sotenendo che si poteva vivere meglio mettendo solamente in prima persona il proprio io. In realtà non importava denigrare o massacrare il prossimo, tutto girava intorno a se stessi perchè diciamocela tutta, l'umiltà è roba da falliti (è un pò il messggio che i mass media inviano)! Lui, colpito nell'orgoglio, accettò di buon grado. Tutto era bello, iniziava ad avere successo con le donne e si stava facendo un nome in Italia. Risultava simpatico a molti e la distorsione della realtà prendeva il sopravvento su di lui e su chi gl stava attorno ,filtrando a poco a poco nella sua poco lucida mente. Man mano che passavano gli anni, ed ormai uomo, iniziò a volere sempre di più. Il suo successo e la sua influenza non gli bastavano. La ricchezza ed il potere lo soggiogavano soffocandolo tra fumi d'illusioni e lui diventava sempre più avido e bramoso. Ben prestò si presentò il modo di colmare la sua incontinente insoddisfazione. Un giorno infatti mentre camminava nella sua enorme casa fece un incontro decisamente importante che segnò la sua vita. Egli incontrò il diavolo. Per Lucifero era arrivato il momento di tentarlo e così fece. Il Maligno non apparve putrido e maleodorante, come è a sua vera natura,ma si finse a lui in giacca e cravatta.L'immagine era scenografica: era elegante e bello,maledettamente bello tale che lo colpì e lo affascinò sin da subito. Ma le sue puzzolenti ciambelle non escono mai con il buco e a notarlo bene i suoi occhi erano tali da tradire l'odio più atroce.
"Sono contento che tu abbia seguito la strada del successo, il Dio che si professa buono non ha voluto che tu ti godessi la vita!"
All'inizio l'uomo si intimorì della sua improvvisa e prepotente presenza, ma ben presto fu sedotto dalle parole del maligno.
"Io voglio regalarti di più ed in particolare tre cose: Soldi, Successo e Sesso! Ti regalo i piaceri della vita, quelli che il Buon Dio proibisce. Li avrai solo se tu donerai la tua anima a me."
Egli accettò senza pensarci troppo .... Nessuna esitazione, nessun dubbio lo pervase.
Cosa accadde? Il cambiamento si mostrò subito evidente: il suo successo aumentò, come il suo capitale e lasciò ampia libertà ad ogni suo istinto divertenosi anche,tra le tante cose, a creare bordelli di lusso nelle sue numerse case, fiero di allestre situazioni inimmaginabili. Negli anni ottenne un consolidato potere politico ed economico. Gli Italiani lo osannavano, lo ammiravano perchè erano affascinati da un uomo così diverso. Risultava "simpatico", il figo della situazione (per usare un' espressione moderna e che piace tanto al pubblico della De Filippi), e la gente voleva essere al suo posto perchè il delirio d'onnipotenza traspariva nella volontà inconscia di molti. Quello che colpiva a primo acchitto di quest'uomo era il fatto che pur essendo ricchissimo non si atteggiava da milionario, almeno davanti al suo pubblico (si si pubblico perchè ormai era uno show vivente). Lui voleva piacere alla folla .Voleva essere osannato dal popolo, sottolineava più volte il fatto che "si era fatto da solo", non si dava dunque l'aria da aristocratico. Più il tempo passava, più la sua persona si trasformava. L'incontro con il maligno fu decisivo: l'espressione del viso del piccolo uomo (di statura e non solo) era ambigua, a volte suggeriva una profonda concentrazione, a volte una smorfia infantile, confondendo cosi la gente, che si dimenticava di temerlo. Riuciva a far credere nella sua figura ingenua stile comico
Era diventato il principe del mondo materiale, che condensava attorno a se, tutto ciò che serve per il proprio beneficio individuale. Era davvero impressionante a guardarlo. Cioè la sua immagine era impressionante non per tutti, ma per quegli occhi che non appartenevano al suo mondo distorto, per quegli occhi puri o quantomeno lontani dalle gioie orgastiche e nefandezze di altro genere che invece coronavano il suo quotiniano. Ormai era convinto e pieno di se. Si professava il dio sulla terra e forse lo era, il dio terreno.Si mi riferisco a un dio che si contrappone al Dio che invece regna nei Cieli e che guarda silente tutto ciò che accade per Sua Giustissima Decisione. Il piccolo uomo sapeva che la sua vita terrena aveva una fine e non si curava del fatto che avrebbe vissuto una vita in pasto al demonio.Il maligno gli aveva fatto credere,ingannandolo come per definizione, che la sua vita nel lusso più sfrenato e in ogni possibile gioia materiale sarebbe continuata anche dopo la morte...

Il finale lo lascio alla vostra immaginazione...
Grazie a quegli Italiani che lo hanno votato e mò tutti, per forza di cose, ce lo dobbiamo sorbire!!! :/

2 commenti:

Prometheo23 ha detto...

Complimenti,davvero un bel racconto breve :)

una a caso ha detto...

Grazie mille ciao!